Uniformi militari - Il Codice Cenni: Tavola 29

Uniformi militari – Il Codice Cenni: Tavola 29

Il Codice Cenni è la principale opera dell’acquerellista romagnolo Quinto Cenni (Imola 20/3/1845 – Milano 13/8/1917), divenuto famoso nel mondo per i suoi figurini militari.
Il Codice è un’imponente raccolta di dipinti di uniformi, italiane e di stati esteri, in maggioranza d’epoca ottocentesca.
E’ composto di 27 album, di 5 cartelle, di 19 raccoglitori di corrispondenza e di 2 raccoglitori di miscellanee.
Gli album, di cui 3 dipinti dal figlio Italo, contengono disegni, chine ed acquerelli, frammenti di giornali e di regolamenti, stampe di uniformi, equipaggiamenti, onorificenze, armi e carte, d’ogni epoca e stato, dall’antichità ai primi del Novecento.
I più importanti sono quelli degli stati pre-unitari italiani e del Regno d’Italia.
Le cartelle sono composte da ritagli di giornali, stralci di riviste, bozzetti e disegni di grande interesse documentale nel campo dell’uniformologia.
I raccoglitori della corrispondenza contengono anche fogli con figurini, disegni o taccuini di appunti ricchi di figure, articoli di giornali, copie di regolamenti sulle uniformi.
L’Ufficio Storico dell’Esercito Italiano ha acquisito gran parte del Codice da Italo Cenni tra il 1949 ed il 1950 e, in seguito, un lascito della nipote Minni Tomasini nel 1987.

Uniformi militari - Il Codice Cenni: Tavola 29
Uniformi, mostreggiature, materiali di equipaggiamento vari (1900-1901)
In alto, da sinistra, bardatura di piccola tenuta per Ufficiali dei Carabinieri Reali, nuovo cappotto in prova nel Reggimento Genova Cavalleria, attrezzatura da cucina, Croce di anzianità di servizio, borsa per ciclisti, stivali per Ufficiali degli Alpini.
Al centro, da sinistra, tenda conica, Guardia di Finanze in tenuta di difesa contro l’anophele, giubba della tenuta di campagna per Ufficiali di tutte le Armi esclusi i Carabinieri, dettaglio della rete per pane.
In basso, mostreggiatura per Brigate e Reggimenti di Fanteria.