I cattivi propositi del 2021

I cattivi propositi del 2021

Tra i buoni propositi per molte e molti di noi c’era quello di spostarsi in bici o prendere mezzi pubblici in sicurezza, nella speranza di affrontare in modo sicuro questa nuova fase della pandemia e affacciarsi, finalmente, all’alba di un mondo più verde e sostenibile.

I propositi del nostro Governo sembrano invece tutti su cemento, grandi opere, attività distruttive e inquinanti, come quella per sotterrare la CO2 al largo della costa romagnola. Nella bozza del Recovery Plan, ad esempio, solo poche briciole sono destinate ad essere investite in progetti per il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile nelle città.

Le promesse fatte durante la pandemia? Solo un ricordo. A Roma, ad esempio, solo 15 dei 150 Km di ciclabili promessi dalla giunta capitolina all’inizio della pandemia, sono stati realizzati. E non va meglio nelle altre città italiane.
Neanche la rivoluzione del trasporto pubblico ha visto la luce, e anche per questo ci siamo trovati nuovamente impreparati quando, il 7 Gennaio, avremmo dovuto riaprire le scuole.

In queste ore è in corso il dibattito sul Recovery Plan: facciamo sentire la nostra voce in ogni modo possibile. Non è più possibile scendere a compromessi con chi inquina e distrugge in nome del profitto.

Unisciti a Greenpeace per la Campagna #Restart

I cattivi propositi del 2021

Questo può essere l’anno in cui cambiamo il nostro Paese.
Non sprechiamolo cedendo alle pressioni delle lobby di chi inquina e distrugge! Firma la petizione rivolta al Governo Italiano
FIRMA LA PETIZIONE

L’Italia è al secondo posto in Europa per morti premature attribuibili all’inquinamento atmosferico, con più di 65 mila morti all’anno.
Di queste più di 10mila sono riconducibili al biossido di azoto (cifra record in Europa!), un gas altamente nocivo per la salute emesso in gran parte dalle auto in circolazione.

È il prezzo del progresso, dicono. Non è vero: un mondo in cui non dovremo più essere costretti a scegliere tra lavoro e salute, tra crescita economica e tutela dell’ambiente, è ancora possibile.

Le prossime settimane sono cruciali. Il governo deve scegliere se ripristinare il vecchio sistema economico fondato su attività inquinanti e distruttive che hanno avvelenato noi e il Pianeta, o porre una volta per tutte le basi per consegnare alle future generazioni un mondo verde, sicuro e pacifico.

E’ il momento di sostenere la petizione di Greenpeace con le 4 richieste al Governo Italiano per ripartire da salute, lavoro e ambiente.

Non restiamo in silenzio, in gioco c’è il futuro delle prossime generazioni.
Basta premiare chi inquina!

GREENPEACE ITALIA
Via della Cordonata, 7, 00187 Roma
800 969834; greenpeace.org/italy/

Immagine in evidenza: foto di Brayden Law da Pexels