Una riflessione sull'alimentazione

Una riflessione sull’alimentazione

Era il 2011 e pur essendo stato fino ad allora un totale “carnaiolo”, golosissimo in particolare di qualsiasi derivato del maiale e della cacciagione, stimolato dal buon esempio di mia figlia e della mia compagna dell’epoca, dopo una profonda riflessione, decisi di non cibarmi più di carne.

Volli prendere una posizione netta in relazione al modo crudele, orribile, con il quale vengono cresciuti gli animali negli allevamenti intensivi, in condizioni a dir poco disumane, che obbligano migliaia di esseri viventi a vivere in spazi angusti, con limitatissime possibilità di movimento e subendo lunghe sofferenze per tutta la loro esistenza.

Solo per convenzione etnico-geografica-culturale, al posto delle galline, dei conigli, dei maiali o delle mucche, non ci sono i nostri amati cani o gatti, che non potremmo mai nemmeno pensare nelle stesse condizioni degli animali che invece abbiamo deciso come “idonei” a soffrire e ad essere sacrificati per essere ridotti a cibo.

Anche le verdure ed i legumi possono essere cucinati in modo gustoso e se non si ha fantasia culinaria capace di utilizzare e valorizzare l’enorme ricchezza di varietà di verdure, cereali e legumi (questi ultimi ricchi anche di molte proteine alternative alle carni) a nostra disposizione, il web offre decine di blog di cucina vegetariana pronti ad ispirare chiunque, anche con ricette facilissime ed appetitose.

Senza carne ci si sente anche più leggeri ed è un dato di fatto che anche la digestione ne viene agevolata, si ripuliscono I corsi venosi riducendo il colesterolo e molto minori sono le possibilità generali d’insorgenza tumorale.
In ultima analisi, oltretutto, i vegetali consentono anche un maggiore risparmio.
Essere vegetariani ha in se valori morali, salutari e sociali capaci di caratterizzare un comportamento responsabile, sensibile e socialmente evoluto.

Questa mia opera vignettistica realizzata a grafite, mostra salsicce, che, fatta la valigia, lasciano il corpo di un uomo, e lo condivido considerandolo un invito, seppur scherzoso ed ironico, alla riflessione.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa