"Sagra" di Gino Lucente: tre serate tra performance, proiezioni e musica

"Sagra" di Gino Lucente: tre serate tra performance, proiezioni e musica

Da giovedì 20 a sabato 22 giugno 2019 Gino Lucente presenta “Sagra“, un’esperienza multisensoriale articolata in tre atti, che si sviluppano nell’arco di tre serate consecutive all’interno del programma 2019 di Cirkulacija 2, a Lubiana, in Slovenia. che si sviluppano nell’arco di tre serate consecutive all’interno del programma 2019 di Cirkulacija 2.

La “sagra” (f.sost. di sagro, variante ant. di sacro), intesa come festa religiosa e popolare al contempo, segna un punto d’unione fra dimensione mistica e secolare, fra sacro e profano, fra spirituale e materiale.
Costruito con procedimento antitetico, che implica una certa simmetria, il progetto mette in risalto nell’opposizione dei segni – ma anche nella sincronia dei vari elementi formali – le analogie fra significati distanti fra loro e le possibili sfumature di senso da rintracciare.
Attraverso l’utilizzo di media differenti Lucente propone un’opera di sound art complessa che trova un comune denominatore nella dicotomia tra: dissonanza/armonia; antinomia/analogia; incompatibilità/coesistenza.
Il potere immaginifico e la combinazione degli specifici codici espressivi per la visione sono lasciati allo spettatore, il cui forte coinvolgimento rende indispensabile infine una partecipazione attiva.

Il programma proposto sarà aperto da una performance di Gino Lucente (chitarra elettrica e loop station) con il gruppo vocale Za srce mo (Valentina Praprotnik, Mateja Mavri, Simona Tomažic, Zvonka Simcic), che indosserà i costumi realizzati da Alessandro Di Giampietro.
Za srce mo coltiva e ravviva la tradizione degli antichi canti resiani, di cui da tempo si è sottolineata l’importanza a livello linguistico, valorizzandone l’aspetto spirituale, che qui ha inaspettatamente risonanza nelle sonorità krautrock/psichedeliche dell’artista.
In apparente antagonismo, la musica folcloristica della Val di Resia, con melodie e armonie tipiche e fortemente legate al territorio, dialoga con le note dissonanti della chitarra di Lucente, che portano in un ‘altrove’ che sta allo spettatore tentare di definire.
Il concerto è un invito a vivere il mondo fuori dalla caverna platonica, lontano dalla manipolazione mediatica e dalla catalogazione mentale e culturale che operiamo nella vita quotidiana, per abbandonarsi alle sensazioni ‘pure’ provocate dall’ignoto e trovare un possibile luogo di incontro e condivisione fra culture diverse ai fini della conoscenza dell”altro’.

La seconda sera si terrà la videoproiezione di “Sagra”, con il commento sonoro dal vivo di Lucente.
Il video – found footage – riassembla in una sorta di ready made scene preesistenti estrapolate da film della commedia all’italiana, con il montaggio di Lucente e di Jennifer Keber.
Nella narrazione frammentata le immagini si aprono all’interpretazione e ad una percezione più profonda, grazie alla sovrapposizione della traccia sonora, fil rouge che le rende nuovamente contenitori di una inesauribile molteplicità di significati, collocando l’opera – “un saggio più che un racconto”, come Pasolini definiva il suo film “La rabbia” – in un livello contemplativo, contrario al consumo compulsivo dell’immagine del meccanismo conoscitivo multitasking dettato dai nuovi media, proprio dei nativi digitali.
Secondo il critico francese Michael Chion esistono due modi per la musica di creare nel cinema una specifica emozione, in rapporto con la situazione rappresentata nella scena.
Nel primo la musica esprime direttamente una partecipazione emotiva agli avvenimenti narrati, nell’altro, essa mostra al contrario una chiara indifferenza, un’estraneità ai fatti, disponendosi come un altro filo narrativo a sé stante.
L’immagine, fortemente influenzata dal suono, è permeata di elementi extradiegetici, con l’effetto non già di congelare l’emozione, bensì di amplificarla, inscrivendola su uno sfondo cosmico.
L’obiettivo di Lucente è proprio quello di creare un terzo livello di percezione muovendosi sul punto di confine fra commedia e tragedia ed esaltandone il contrasto effimero.

La terza e ultima sera avrà luogo il DJ set e visual a cura di Gino Lucente, con la proiezione del video “Finalmente soli”, realizzato con la collaborazione di Filippo Parodi e di Alessandro Di Giampietro.
Intercettando la moda recentemente esplosa sui social networks di realizzare e condividere video in lip-sync, attraverso apposite app, l’artista parte da una serie di video amatoriali per creare un mosaico della società post-digitale, in cui ogni tassello appare uguale in quella che pur essendo una composizione corale risulta essere un’unica azione omologata, reiterata, mimetizzata in un apparato che assume nuovamente una funzione quasi decorativa per uno stravolgimento visivo.
Contrapponendo questa volta il silenzio alle immagini, Lucente orchestra delle figure mute che eseguono un insieme di ‘soli’ davanti all’obbiettivo, al ritmo delle tracce scelte per il DJ set.
Ricordando, si potrebbe dire, “La Sagra della Primavera” del compositore russo Stravinskij, la danza recupera la propria funzione rituale e propiziatoria restituendo mediante il rapimento dell’estasi e la catarsi condivisa, il calore e l’intensità dei rapporti umani ‘reali’ all’interno di una community non pre-determinata ma scelta volontariamente.

20, 21 e 22 giugno 2019, ore 21:00
“Sagra” – Opera di Gino Lucente in tre atti
prodotta dall’associazione Cirkulacija 2 con il Patrocinio del Comune di Lubiana. Testo di Giulia Pilieci.

CIRKULACIJA 2
Tobacna 5, 1000 Ljubljana, Slovenia
cirkulacija2.org
ginolucente.wixsite.com/work

Articolo realizzato a cura di Redazione Cultura

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