Il gioiello contemporaneo in mostra a Venezia

Il gioiello contemporaneo in mostra a Venezia

“I don’t shine, I have something to say” è il titolo dell’esposizione di gioiello contemporaneo che avrà luogo a Venezia durante la Venice Design Week. Saranno 50 i gioielli in esposizione, ciascuno dei quali ha letteralmente qualcosa da dire.

L’arte contemporanea è la cornice in cui il gioiello emerge come efficace e sorprendente veicolo di profonde e intime riflessioni sul mondo circostante. I materiali innovativi e le tecniche non convenzionali impiegate hanno permesso agli artisti di realizzare gioielli di eccezionale capacità espressiva.
Le opere esposte non hanno solo funzione ornamentale, ma costituiscono dichiarazioni visive che inducono alla riflessione. In questo processo, portano l’osservatore a considerare come ognuno di noi sia in grado di contribuire a un cambiamento positivo.

“C’è ancora diffidenza in Italia quando si parla di gioiello contemporaneo. Il pubblico non è educato a comprenderlo e di conseguenza, ad apprezzarlo. L’obiettivo dell’esposizione è anche questo: mostrare ai visitatori ciò che questo tipo di creazioni artistiche sono in grado di veicolare, sensibilizzando l’osservatore sulle tematiche più disparate e guidandolo alla comprensione di questa straordinaria forma d’arte”. – commenta Eleonora Varotto, curatrice dell’esposizione.
I gioielli fungono quindi da rappresentazione silenziosa di un sentire universale.

Marie Wolf Jewels (Italia) si concentra, con le sue creazioni scultoree, sul valore della luce come metafora di purezza. Hennie Broers (Olanda) trasforma materiali organici in ornamenti unici e originali, rimarcando l’importanza dello scarto.
Le collane di Renate Erlacher (Austria) invitano l’osservatore a riconoscere ed apprezzare il bello, principale ricerca del brand. La tematica principale della collezione di Sophie Van Dooren (Olanda) è la fragilità: le strutture leggere riflettono la vulnerabilità dell’animo umano in un mondo veloce e mutevole. Sono di notevole impatto visivo le opere di Giulia Fulgenzi – Maiesta (Italia), che mirano a spezzare il legame tra peso e valore nel gioiello. Il concetto che l’artista desidera esprimere è la capacità del materiale di raccontare una storia. Di Ananieva (Regno Unito) infonde nelle sue creazioni un messaggio di rinascita, dove la morte non rappresenta una fine, ma la possibilità di emergere dalle proprie ceneri. Ci parlano di resilienza anche i pezzi di Letícia Domingues (Germania) dove il contrasto tra leggerezza è il criterio di scelta dei materiali, richiamando l’equilibrio spesso precario che caratterizza ogni individuo. L’importanze dell’arte e della creatività per tutti costituisce l’ethos centrale di Fiona Frew (Nuova Zelanda) che realizza opere che sono relazionabili, inclusive e sostenibili. Lo sguardo di Hairuo Ding (Stati Uniti) si posa da un lato su se stessa e dall’altro sul resto del mondo per mantenere la connessione a entrambe le dimensioni. L’arte secondo Mahzad Morsali (Iran) funge da mezzo di purificazione dell’anima dalla malvagità, pensiero incarnato dai suoi pezzi. Tramite la sua ricerca, l’artista porta alla luce le emozioni ed esperienze il cui intrecciarsi modella le nostre vite. Le creazioni di Madalina Spiridon (Romania) ispirano nello spettatore una ricerca introspettiva per ritrovare il filo di luce che ci protegge. La residenza in Italia, il cambio di contesto, sono stati fondamentali per MackBecks (Stati Uniti), che omaggia il bel paese con dei gioielli che rappresentano serenità e ispirazione. La proposta della designer the little things NYC (Stati Uniti) è una collezione ispirata alla carta stropicciata, come invito a non dimenticare di riutilizzare e a trovare la bellezza nell’imperfezione. I gioielli sovversivi di Eden Lennox (Australia) suscitano stupore per la scelta dei materiali e il loro gusto punk. Le opere concettuali di Mariko Kumon (Spagna) raccontano la vita con profonda emozione ed esortano a creare con intuizione. Un inno alla libertà d’espressione arriva dagli anelli di Petra Mohylova (Repubblica Ceca) che letteralmente incitano a raccontare la propria storia. Equinox (Romania) realizza invece dei gioielli che celebrano l’ancestrale energia femminile. L’esposizione si conclude con le creazioni delicate di Niloofar Salehi (Iran) che dall’Iran punta l’attenzione sull’importanza di intervenire per fare fronte all’attuale crisi climatica.

I gioielli d’artista selezionati trovano dimora all’interno di una prestigiosa location, un vero e proprio scrigno: l’antico Palazzo Nani Mocenigo oggi sede dell’Hotel Nani Mocenigo, a pochi passi da Le Gallerie dell’Accademia, la Peggy Guggenheim Collection e la Basilica di Santa Maria della Salute.

Il progetto è a cura di Eleonora Varotto in collaborazione con Lisa Balasso.

Immagine in evidenza
di Giulia Fulgenzi

The event is finished.

Data

30 Set 2023 - 30 Ott 2023
Expired!

Luogo

VENEZIA - PALAZZO NANI MOCENIGO
Fondamenta Nani, 960, 30123 Venezia
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