Festival dei Diritti Umani 2024

Festival dei Diritti Umani 2024

Dall’8 al 10 maggio 2024, alla Fabbrica del Vapore di Milano, torna il Festival dei Diritti Umani per la sua nona edizione.

Riflettori puntati sul tema della violenza che non smette di essere protagonista del nostro tempo: «La violenza è un tratto distintivo della contemporaneità – dichiara il Direttore del Festival, Danilo De Biasio –, utilizzata quale metodo per risolvere una complessità che non siamo in grado di gestire, né a livello individuale, né come comunità.»

Quale principale iniziativa di sensibilizzazione sui diritti in Italia, il Festival dei Diritti Umani ha raggiunto in nove anni oltre 20mila studenti, coinvolgendoli in incontri, attività di laboratorio e gamification dove i ragazzi hanno avuto la possibilità di esprimersi liberamente, interrogarsi e interrogare testimoni diretti e studiosi chiamati a condividere buone pratiche sui diritti umani in Italia e nel mondo. E succederà anche quest’anno: per l’edizione 2024 il Festival ha deciso di rivolgersi soprattutto ai giovanissimi con un programma mattutino dedicato a loro, nella convinzione che l’educazione delle giovani generazioni sia un obiettivo che necessita di tutti gli sforzi possibili.
Gli eventi serali sono invece aperti a tutti.

Sempre al servizio dei più giovani, per il terzo anno consecutivo, FDU propone poi alcuni momenti dedicati al disagio giovanile, in una formula in cui la testimonianza è accompagnata dal supporto di professionisti e associazioni che, con formule innovative, possano rispondere ai dubbi e alle domande dei presenti.
Quest’anno si parlerà delle difficoltà che devono affrontare le persone con disabilità con Francesca Donnarumma – affetta da sindrome di Usher, una rara patologia che con il tempo causa la sordocecità, si è laureata in giurisprudenza e ora si sta preparando per sostenere il concorso di magistratura – e Cristina Alippi, operatrice territoriale presso il Centro della Lega del Filo d’Oro di Lesmo; e di disturbi alimentari con Valeria Vedovatti che si occupa quotidianamente di questo tema con 1.4 milioni di follower su Instagram e 3 milioni su Tik Tok.

I TEMI E GLI OSPITI
Tra le numerose declinazioni che un tema ampio quale quello della violenza può assumere, il FDU ha scelto due punti di vista: quello della violenza di genere, come forma di violenza individuale, e quello della violenza di massa per eccellenza, la guerra. Entrambi saranno approfonditi sia usando la forza della testimonianza sia fornendo consigli “pratici”, coinvolgendo interattivamente la platea.
Per la violenza di genere interverranno: Stefania Prandi, giornalista, scrittrice e fotografa freelance, che si occupa di diritti umani, sfruttamento sul lavoro, violenza di genere, questioni sociali, ambiente e cultura; Giovanna Ferrari, autrice del libro Per non dargliela vinta. Scena e retroscena di un uxoricidio (Ed. Il Ciliegio, 2012) che racconta il femminicidio della figlia Giulia Galiotto e la successiva vicenda processuale; Mariachiara Cataldo, presidente di Break the Silence, progetto contro la violenza sessuale e di genere, nato dalla volontà di quattro ragazze classe 1997 che portano avanti un obiettivo comune: rompere il silenzio; ed Elisa Giustarini, Francesca Formaggio e Greta Garignani, psicologhe volontarie di Mama Chat, primo Ente Europeo per le richieste d’aiuto via chat che si avvale di oltre 70 professionisti tra psicologi, psicoterapeuti ed esperti di salute della donna, per proteggere le donne vittime di violenza e in difficoltà psicologiche.
In un incontro serale aperto a tutti, tale tema sarà inoltre affrontato da Unite – Azione letteraria e Amnesty International Italia, con gli interventi di: Laura Bosio, scrittrice e editor, fondatrice di Penny Wirton; Marta Perego, giornalista, autrice e conduttrice televisiva; Irene Soave, giornalista, autrice di “Lo statuto delle lavoratrici” (Bompiani, 2024); Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia; Leila Belhadj Mohamed, giornalista esperta di migrazioni, diritti umani e geopolitica e Francesca Garisto, vice presidente della Casa delle Donne Maltrattate di Milano.

Sul tema della guerra e le sue conseguenze, importanti saranno i momenti di testimonianza di: Yousef Hamdouna, palestinese, direttore dell’area Gaza di Educaid, ong italiana che ha nella Striscia un Centro per la vita indipendente rivolto alle persone con disabilità; Jean Paul Habimana, nato nel 1984 a Nyamasheke (Ruanda), insegna religione a Milano, che riporterà il suo ricordo del genocidio in Ruanda, di cui quest’anno ricorre il 30° anniversario; e il racconto di Anna Maria Mizzi, anestesista di Medici Senza Frontiere.

Il reading teatrale “Salam/Shalom. Due padri”, aperto a tutti, è la proposta per la seconda serata di Festival, realizzato grazie al sostegno del Comune di Buccinasco e alla collaborazione del festival vicino/lontano.

Il Festival si chiude con un dj set al Tempio del Futuro Perduto – dal titolo DJ4HR DJs for Human Rights – in cui il pubblico avrà l’occasione di incontrare in modo informale e conviviale alcuni degli ospiti intervenuti alla tre giorni.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Diritti Umani ETS, patrocinata dal Comune di Milano e Amnesty International Italia, realizzata con il sostegno di Fondazione Banca Popolare di Milano e la sponsorship tecnica di Ostello Bello.

Immagine in evidenza
Stefania Prandi, Le conseguenze

Data

08 - 10 Mag 2024

Luogo

MILANO - FABBRICA DEL VAPORE
Via Giulio Cesare Procaccini, 4, 20154 Milano
Sito web
http://fabbricadelvapore.org
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