Disco d'artista: Martellate. Scritti fighi 1990-2020. Lydia Mancinelli legge Marcello Maloberti

Disco d’artista: Martellate. Scritti fighi 1990-2020. Lydia Mancinelli legge Marcello Maloberti

Xing presenta il disco d’artista “Martellate. Scritti fighi 1990-2020. Lydia Mancinelli legge Marcello Maloberti”, seconda uscita della collana Xong. L’attrice Lydia Mancinelli, compagna di scena e di vita di Carmelo Bene, legge “a voce scritta” la raccolta di frammenti impulsivi dell’artista visivo Marcello Maloberti.
L’uscita è su vinile bianco, in edizione limitata e numerata, assieme alla serie collector’s editions con le copertine realizzate a mano da Marcello Maloberti.

“Martellate. Scritti fighi 1990-2020” è una raccolta di scritte, sotto forma di slogan, che hanno accompagnato Marcello Maloberti in quasi un trentennio di poetica. Queste epigrafi che spaziano dalla poesia all’ironia, dal colloquiale alla frase rubata, in un’incessante sovrapposizione di umori e di registri, rappresentano il momento primordiale del lavoro dell’artista, il più istintivo e sincero, in un continuo rapporto aperto con la realtà che lo circonda. Un autoritratto da condividere, uno specchio collettivo, che si genera nel susseguirsi di pensieri scritti che irrompono sulla pagina bianca in un atto sfrontato e permanente. Ciascun pensiero è un sipario che si apre. Permane nella testa e martella. “Far leggere queste frasi a Lydia Mancinelli è una sorta di sogno. La sua voce antica ci riporta al teatro di Carmelo Bene e questi slogan – tra il filosofico e il quotidiano – sembrano elevati ad uno statuto regale come se fosse una voce che si smembra nell’aria.” Nel contempo la lettura è minimalista, quasi una pioggia infinita di frasi. Il risultato è un momento di sospensione, straniante, come se fossimo su un palco invisibile.
Martellate è anche un blog (gemello di Marmellate, dedicato alle immagini) e un libro pubblicato da Flash Art.

Xong è il nome della nuova collana di dischi d’artista, prodotta da Xing, di personalità – italiane e non – legate al variegato mondo della performatività. La collana esplora e traccia una geografia di artisti che intendono il campo sonico come una delle piattaforme in cui espandere i loro mondi e la loro immaginazione. “Lo spazio del disco” è la scena su cui focalizzare e amplificare la propria poetica come fenomeno sonico e fisico, lo spazio da performare. Xong è un progetto unico nel suo genere che disegna nuovi contorni per produrre una diversa comprensione del performativo, delle live arts, e del loro potenziale. Ogni disco è in edizione numerata. Il vinile accoglie la solidificazione del gesto, ma non documenta alcunché. Nell’insieme colleziona una serie di creazioni originali che costituiscono una rassegna a lungo termine. Onda su onda, Xong è una collana di “Musica-Non-Musica” per attualizzare l’immaginazione.

I dischi sono distribuiti nei circuiti della musica di ricerca e dell’arte. Principali retailers per la vendita in Italia e all’estero: Soundohm e Flash Art.

Marcello Maloberti (Codogno, Lodi, 1966) è un artista visivo di base a Milano. La sua ricerca trae ispirazione da aspetti propri delle realtà urbane più marginali e minime con particolare attenzione all’informità e alla precarietà del vissuto. La sua osservazione va oltre l’immediatezza della dimensione quotidiana, con uno sguardo neorealista straniante e onirico, combinato a un approccio archeologico alla storia dell’arte. Le performance e le grandi installazioni sonore e luminose, dal forte impatto teatrale, vengono realizzate sia in spazi privati che pubblici prediligendo sempre l’interazione con il pubblico. Questi interventi funzionano come narrazioni contratte, sono atmosfere da vivere ed esperire, temperature emotive da attraversare. Il corpo performante è quello della collettività, capace di produrre un dialogo tra la performance stessa e il suo pubblico. Negli ultimi anni Maloberti ha approfondito il binomio arte/vita utilizzando una coralità di linguaggi sia visivi che sonori – fotografia, video, performance, installazione, oggetti, disegni e collage – sempre attraversati e potenziati da una forte performatività. Ha esposto e performato in numerose istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero tra cui: Padiglione Italia 55a Biennale Arte di Venezia; MAXXI, Roma; Haus Wittgenstein, Vienna; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Manifesta12, Palermo; MOCAK Museum of Contemporary Art Krakov; Biennale di Pune, India; Quadriennale di Roma; MuCem, Marsiglia; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea; Frankfurter Kunstverein; Triennale di Milano; Generali Foundation, Vienna; GAMeC, Bergamo; Performa 09, New York; Museion, Bolzano; Collection Lambert – Musée d’art contemporain Avignon; Palazzo Strozzi, Firenze; PAC, Milano. Ha pubblicato i libri d’artista Martellate (Flash Art, 2019), La Voglia Matta (Mousse Publishing, 2013), Tarzan Noir (Onestar Press, 2012), e il disco Martellate. Scritti fighi 1990-2020. Lydia Mancinelli legge Marcello Maloberti (Xing, 2021). È docente di cattedra di Arti Visive alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, Milano.
marcellomaloberti.com

Lydia Mancinelli (Roma, 1936) è un’attrice di teatro e cinema. Debutta nel 1964 nell’Amleto di Shakespeare messo in scena da Carmelo Bene. Lo spettacolo rappresenta l’avvio del suo lungo sodalizio artistico e affettivo con questo protagonista della neoavanguardia teatrale italiana, durato quasi venti anni. Da allora, in qualità di attrice, oltre che di organizzatrice e collaboratrice, partecipa a quasi tutti gli spettacoli teatrali di Bene che ambivano al massacro lirico dei classici: Manon (1965), Faust o Margherita (1966), Il rosa e il nero (1966), Nostra Signora dei Turchi (1966), Arden of Ferverham (1968), S.A.D.E. ovvero libertinaggio e decadenza del complesso bandistico della Gendarmeria salentina (1974), Romeo & Giulietta (Storia di Shakespeare) secondo Carmelo Bene (1976), Riccardo III (da Shakespeare) secondo Carmelo Bene (1977), Otello o la deficienza della donna (1979), sempre al fianco dell’artista. Per il Teatro alla Scala, la Mancinelli ha interpretato Manfred (1981) di Byron-Schumann e Pinocchio (1982). è protagonista anche dei principali lungometraggi di Bene: Nostra Signora dei Turchi (1968), Don Giovanni (1970), Salomè (1972), e Un Amleto di meno (1973). Donna solare e intelligente, la si è vista in ruoli impeccabili e lirici, come Santa Margherita in Nostra Signora dei Turchi o la fata/volpe in Pinocchio. Carmelo Bene raccontò Lydia Mancinelli come “una compagna elevata al cubo”, elogiandola per le sue doti che “vanno ben al di là della semplice e stucchevole donna-amante”. Nel tempo, la complessità del rapporto di questa coppia di inquieti sperimentatori off (“Non c’era una differenza tra pubblico e privato; non si smetteva mai di andare in scena”) sembra trasparire anche nei ruoli teatrali che Carmelo le affida sino al Cassio governa Cipro per la radio, testo di Manganelli nel quale si recita l’Othello. Dopo la separazione da Bene nel 1983, prova a lavorare in teatro con Gabriele Lavia: “Il mio primo impatto con una compagnia ufficiale fu devastante. Con Carmelo era un continuo work in progress, e ogni replica era vissuta come se fosse un debutto.” In seguito non ha voluto fare più nulla in teatro. Unica eccezione, per il Conservatorio Verdi di Milano ha messo in scena L’Arlésienne di Daudet (1987) con le musiche di Bizet, curandone traduzione, adattamento e regia.

Martellate. Scritti fighi 1990-2020. Lydia Mancinelli legge Marcello Maloberti
testi Marcello Maloberti
voce Lydia Mancinelli
mix Eugenio Mazzetto
master Tobia Bandini, Pasquale Savignano
cover Marcello Maloberti
artwork Xing
stampa Elettroformati Milano
formato vinile (bianco)
prodotto da Xing in un’edizione di 150 copie collector’s editions 30 pezzi unici in cooperazione con Flash Art
si ringrazia MACRO e Palazzo delle Esposizioni Roma
cat.n° Xong Collection XX02 (2021)
label Xing

tracce:
A: Penso ad alta voce le assenze (12:13)
B: I bergamaschi sono cinesi (12:38)