La macchina del tempo: tre proiezioni cinematografiche per interrogarsi su vecchiaia, tempo e memoria

La macchina del tempo: tre proiezioni cinematografiche per interrogarsi su vecchiaia, tempo e memoria

Al via da lunedì 13 maggio alla Fondazione Il Lazzaretto di MilanoLa Macchina del Tempo“: la rassegna cinematografica – a cura di Luca Mosso, direttore di Filmmaker Festival – che rientra all’interno di Virus!, il programma promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto nel quale il pubblico è invitato a contribuire alla creazione dei contenuti del festival Peste! previsto a novembre e dedicato quest’anno alla vecchiaia. Il tema è uno stimolo per interrogarsi su tempo, memoria individuale e collettiva, confronto tra generazioni e trasformazioni dei corpi.

Per avvicinarsi alle tematiche al centro del prossima edizione di Peste!, nei giorni 13 maggio, 28 maggio e 4 giugno, si succederanno tre proiezioni serali a ingresso libero con l’obiettivo di interrogarsi sull’effetto del tempo che da sempre domina il campo delle definizioni di cinema. Il passaggio dei secondi, delle ore, degli anni trova infatti espressioni magnifiche sullo schermo e i film da sempre documentano e testimoniano lo scorrere del tempo.

La selezione dei titoli in calendario ha voluto privilegiare lavori che esprimono domande chiare, chiedendo al cinema quello che meglio sa fare: documentare, testimoniare, immaginare. Piuttosto che classici consolidati, il pubblico avrà infatti la possibilità di vedere lavori estremamente personali, sostenuti da motivazioni solide e da salda cognizione teorica.
Tre film – Non lo so ancora di Fabiana Sargentini (2012), Comandante di Enrico Maisto (2014), Guido Ballo poesie di Francesco e Marina Ballo (2004), Risa di Francesco Ballo (2007) – che si pongono, ciascuno a proprio personalissimo modo, il problema del tempo.

Il giovane regista Enrico Maisto interroga il passato con la furia febbrile di chi ne ha bisogno per trovare il proprio posto nel mondo, Francesco e Marina Ballo raccolgono la materia viva delle testimonianze dei genitori per garantirne l’affettuosa permanenza nel tempo e Fabiana Sargentini usa la finzione per consegnare l’implicito della vita a un tempo e uno spazio altri, dove valgono le leggi del cinema e anche un desiderio neppure espresso trova la sua forma compiuta.

Programma “La Macchina del Tempo”

Lunedì 13 maggio, ore 20:30
Non lo so ancora di Fabiana Sargentini (2012) – 83 min
Giulia (Donatella Finocchiaro) è all’ospedale di Levanto per sottoporsi a esami ginecologici quando viene quasi investita da Ettore (Giulio Brogi), un anziano signore che non smette mai di tossire. Quando capiscono che non c’è un treno che li riporti a casa, i due passano la giornata insieme: la loro vita e il loro sguardo cambierà per sempre. In una messa in scena sospesa che lascia spazio ai desideri dello spettatore, un uomo e una donna trovano il respiro della condivisione e scoprono di sé cose che forse neppure sospettavano. Fabiana Sargentini ha scritto il film con Morando Morandini ed è abbastanza facile riconoscere nel carattere di Giulia le sue ossessioni (la maternità, innanzitutto, al centro dei suoi lavori precedenti) e nelle frasi sempre compiute e rifinite l’incedere argomentativo del critico milanese. Il loro film racconta un amore dove tutto o quasi è immaginato ma i cui effetti sono più che reali: una celebrazione della vita e delle sorprese che nasconde.
Trailer: https://youtu.be/zIQLgE0F6_Q

Martedì 28 maggio, ore 21:00
Comandante di Enrico Maisto (2014) – 70 min
Felice è vitale, vulcanico, visceralmente legato a un periodo in cui la rivoluzione sembrava una possibilità concreta. Per il regista Enrico Maisto, una specie di mito personale, coltivato negli anni dell’adolescenza, con cui decide finalmente di fare i conti. Il suo percorso, sincero fino a farsi male e comprensibilmente accidentato, approda infine a una consapevolezza cui solo il confronto con la generazione dei padri – biologici o ideali – può portare. Un film che è esso stesso un esemplare percorso di crescita personale.
Trailer: https://youtu.be/VSNRyF6Iz08

Martedì 4 giugno, ore 21:00
Guido Ballo poesie di Francesco e Marina Ballo (2004 – 11 min) e Risa di Francesco Ballo (2007 – 17 min)
Dei genitori importa la voce, quella che si impara a riconoscere prima ancora di vedere, e Francesco Ballo, autore di film spesso muti, riempie di parole i film che dedica ai genitori. Parole poetiche scandite con un sorriso ironico sulle labbra quelle di Guido Ballo poesie, quasi un ironico sberleffo alla morte, e ricordi precisi nelle testimonianze pacate di Risa che racconta il tennis, la resistenza, l’incontro con il marito Guido.

Fondazione Il Lazzaretto
Via Lazzaretto 15
20124 Milano
illazzaretto.com

Articolo realizzato a cura di Redazione Cultura

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