"Il dio di Roserio" di Giovanni Testori - Monologo di Maurizio Donadoni

“Il dio di Roserio” di Giovanni Testori – Monologo di Maurizio Donadoni

Sabato 22 luglio l’appuntamento a Zelbio è con il monologo teatrale “Il dio di Roserio” di Maurizio Donadoni, tratto dal romanzo di Giovanni Testori e inserito nel calendario del Centenario dalla nascita dell’autore.

Un’epopea del ciclismo sulle strade del lago di Como che, con una straordinaria forza emotiva, trascina il pubblico in un impeto di sopravvivenza e vitalità emozionanti. In occasione di questa importante ricorrenza, l’opera teatrale di Maurizio Donadoni, prodotta dal Teatro de “Gli Incamminati, ” è un potente spaccato dell’Italia padana nel racconto lungo de Il dio di Roserio (Feltrinelli), che riprende miseria e miraggi, lingua e sensi ma, soprattutto, il clima di un’epoca e la visione critica di una società, quella degli anni del boom economico, dove quello che conta è solo arrivare prima degli altri.

Il dio di Roserio si chiama Sergio Consonni, operaio a una pompa di benzina e ciclista dilettante, fortissimo, destinato a una carriera fulminante. Al suo fianco Dante Pessina, suo gregario. Tutti e due cercano di emergere dalla miseria col miraggio di entrare in una vita luminosa: è il miraggio del boom economico degli anni Sessanta. Ne Il dio di Roserio Giovanni Testori offre uno spaccato di tragicomico crudele spessore dell’Italia padana.

In un impasto potente di lingua e dialetto, miscelando suoni, odori, cadenze, profumi, colori, incubi, anime e corpi lo scrittore ci restituisce, insieme al clima esatto di un’epoca, anche, e soprattutto, la visione critica e profetica di una società dove quello che conta è solo arrivare prima degli altri.come, non importa.

Sembra un’altra Italia, dimenticata, lontana… “Si emerge dal buio di una guerra con la forza disperata della dimenticanza”? A questa domanda siamo di fronte anche noi, adesso. Maurizio Donadoni in questo monologo teatrale imprime alla narrazione un’epica di straordinaria forza emotiva in grado di trascinare lo spettatore dentro un impeto di sopravvivenza, di emersione, di vitalità davvero emozionante. Al termine della pièce rimane però il pensiero dominante su ciò che resta, al termine del furore.

L’autore, il romanzo, i luoghi

“Il lago era sdraiato giù come un letto: il sole continuava a bruciarlo. Lo vedevo tra un paracarro e l’altro”

Il 12 maggio 1923 nasceva a Novate Milanese Giovanni Testori, intellettuale fuori dagli schemi che, con la sua vastissima e appassionata attività, ha esplorato diversi e variegati ambiti creativi, dalla letteratura al romanzo, dal teatro alla storia dell’arte, dal giornalismo alla poesia.

Il dio di Roserio, romanzo del 1954 pubblicato da Einaudi nella collana “I Coralli” diretta da Elio Vittorini, è ambientato nella provincia di Milano del Dopoguerra, all’inizio degli inizi degli anni ’50 e racconta la storia delle gesta di Dante Pessina, corridore dilettante, campione di una piccola società ciclistica – la Vigor – destinato a un luminoso avvenire in virtù delle sue straordinarie doti.

Un potente romanzo d’esordio in cui Giovanni Testori inserisce i luoghi della sua infanzia: dalla provincia milanese agli inizi del boom economico, passando per Milano e arrivando ai panorami del lago di Como, alla salita dalle “Scale” del Ghisallo e alla Valassina, luogo originario della sua famiglia.

Immagine in evidenza
Maurizio Donadoni

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Data

22 Lug 2023
Expired!

Ora

21:00

Luogo

ZELBIO (COMO) - TEATRO COMUNALE
piazza della Rimembranza, 22020 Zelbio
Categoria