Il il 18 Luglio del 1610, a Porto Ercole (GR), a soli 38 anni moriva il grande pittore Caravaggio (pseudonimo di Michelangelo Merisi).
Era nato nel 1571 a Milano ed a 13 anni entrò a lavorare come apprendista nella bottega del pittore Simone Pederzano (che si considerava allievo del Tiziano).
Negli anni a venire si trasferì a Roma dove, dopo aver lavorato come copista presso monsignor Pandolfo Pucci, provò a guadagnarsi da vivere realizzando ritratti, canestri di frutta ed immagini sacre, ma dopo difficoltà economiche lavorò in varie botteghe artistiche, fino a quando entrò al servizio pittorico del cardinal Francesco Maria Del Monte, che gli acquistò opere e gli garantì lavoro e sussistenza per tre anni.
La fama dell’artista iniziò a dilagare nei più importanti salotti dell’alta nobiltà romana e Caravaggio iniziò a realizzare anche grandi formati con più figure e soggetti complessi, creando al contempo anche discussioni e polemiche in relazione alla sua pittura rivoluzionaria per il tempo.
Grazie al costante interesse ed aiuto del cardinale Francesco Maria del Monte iniziò ad avere varie ed importanti commissioni pubbliche che gli aprirono il successo definitivo anche a livello nazionale.
Per il suo carattere irruento e violento Caravaggio fu molte volte arrestato ed incarcerato , non solo a Roma.
Nel 1606 dopo una lite armata, uccise un uomo con il quale già in precedenza aveva avuto risse. Venne condannato alla decapitazione, condanna che poteva essere eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per strada.
Fu così che nei suoi quadri comparvero come un ossessione teste mozzate.
Fu aiutato a fuggire da Roma ed a far perdere le sue tracce dal principe Filippo I Colonna, che gli offrì asilo nei suoi feudi laziali, dove Caravaggio dipinse opere per i Colonna.
In seguito grazie ai contatti ed agli aiuti dei Colonna, Caravaggio giunse a Napoli dove visse un periodo felice dedicato con successo al lavoro artistico.
Sempre per intercessione dei Colonna Caravaggio partì poi per Malta, dove, pur riuscendo a lavorare con successo, si fece nuovamente incarcerare a La Valletta a causa di un forte litigio con un cavaliere di alto rango ed anche perchè si venne a sapere della condanna a morte che pendeva su di lui. Sempre con l’aiuto dei Colonna riuscì ad evadere e scappò in Sicilia, dove realizzò con successo varie opere a Siracusa., Messina e Palermo.
Alla fine dell’estate del 1609 si trasferì nuovamente a Napoli dove dipinse ancora alcune opere per varie chiese.
Venuto a conoscenza che il papa Paolo V stava preparando una revoca della sua condanna, intraprese un rocambolesco viaggio navale con imprevisti vari e burrascose vicende con la sorveglianza costiera prima a Ladispoli per poi tentare un approdo a Porto Ercole per recuperare i suoi bagagli. Ma a Porto Ercole, febbricitante, provato ed affaticato, dopo essere stato curato invano nel sanatorio, morì nel 1610.
Pur avendo raggiunto una fama internazionale per il suo stile caratterizzato da atmosfere dalla dimensione umana, sia fisicamente che emotivamente, espressa con forti chiaroscuri ed un uso scenografico della luce, influenzando le generazioni artistiche future come fondatore della corrente “naturalistica moderna”, in contrapposizione con il Manierismo ed il Classicismo, venne in seguito dimenticato, per essere poi finalmente “riscoperto” dalla critica mondiale solo nel XX secolo e venendo considerato come uno dei più grandi artisti mondiali di ogni tempo.
Questa mia opera a sanguigna, che è stata esposta nella mia mostra personale nel 2021 al Museo della Grafica di Pisa, è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa