"Markale": uno spettacolo per ricordare l'assedio di Sarajevo

“Markale”: uno spettacolo per ricordare l’assedio di Sarajevo

Il Centro PIME ricorda con uno spettacolo teatrale la memoria dei civili feriti e uccisi nel mercato di Markale, a Sarajevo, durante l’assedio della città, durato 1.479 giorni, dal 1992 al 1995, il più lungo della storia moderna e contemporanea, nella guerra in Bosnia ed Erzegovina. Si contarono 50.000 feriti, 11.541 morti, dei quali 1.601 bambini. Si verificarono anche due massacri veri e propri. Il 5 Febbraio del 1994 le granate dei serbo-bosniaci causarono 68 morti e 144 feriti: il secondo ebbe luogo il 28 Agosto dello stesso anno, con 43 morti e 75 feriti, portando la NATO a intervenire.

Martedì 1 Marzo al Teatro PIME si farà memoria di quella tragedia con “Markale”, pièce scritta da Antonio Roma, Filippo Borgia e Matilde Dalla Piazza, con la regia di Antonio Roma (ore 21).

Si tratta di un’opera di teatro civile di narrazione, nel quale è specializzato Antonio Roma, con il patrocinio di OBCT – Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, Sniper Alley, MC – Teatro Civile & Associazione Moka, East Journal, War Childhood Museum, Amnesty International Italia, Infinito Edizioni, Bottega Errante Edizioni, ISCOS Emilia Romagna, Meridiano 13.

Markale, dal bosniaco, “mercato”: un luogo che sin dall’antichità, è simbolo di dialogo e d’incontro. Nel mondo greco vi si riunivano gli uomini liberi.
A Sarajevo, indicava il mercato storico della città: durante l’assedio era uno dei punti di rifornimento e d’incontro per gli abitanti, dove sfamarsi e coltivare i rapporti umani. Eppure fu anche scena di atrocità.

Dopo la guerra, per tutte le vittime di Sarajevo, il 5 Febbraio è stata istituita ‘Giornata della Memoria’.

“La prima motivazione che ci porta a mettere in scena ‘Markale’ – spiega l’autore Antonio Roma – è il prezioso valore delle testimonianze dei sopravvissuti. Le abbiamo raccolte per un anno, durante la pandemia. Ci siamo resi conto infatti di quanto per queste persone sia stato importante condividere e parlare di ciò che era accaduto. Al contempo abbiamo capito che è fondamentale trattare il loro vissuto con empatia e rispetto. E i patrocini bosniaci ci fanno piacere perché dimostrano che ne siamo stati capaci”.

L’allestimento – con elementi cinematografici – vede impegnate cinque maestranze teatrali: è infatti in coproduzione con lo stesso Teatro PIME. “Il direttore artistico Andrea Zaniboni ha creduto in noi e gli siamo grati”, dice Antonio Roma.

“Il nostro teatro si è impegnato a co-produrre questo spettacolo perché è nella natura della sala PIME portare in scena questioni che mettano al centro l’umano e facciano luce anche su momenti difficili del nostro recente passato. – commenta Andrea Zaniboni -. Non dimentichiamo infatti che questo palcoscenico si trova nella casa dei missionari: persone che la “guerra”, non solo quella fatta con le armi, ma anche quella della fame, della diseguaglianza, delle periferie esistenziali, la devono affrontare ogni giorno.”

Antonio Roma ha 29 anni, una laurea in Scienze Sociali per la Globalizzazione e nell’Agosto 2013 entra in contatto con i Balcani.

Nell’autunno del 2016 pubblica Oggi è un bel giorno, ambientato nella Sarajevo di oggi, vent’anni dopo la guerra, che nel 2018 diventa un monologo, selezionato al Sarajevo Winter Festival 2018 e patrocinato da Amnesty International Italia. Antonio Roma è direttore artistico, politico e teatrale di Educare alla Bellezza. Con Filippo Borgia – fonico, tecnico luci, web designer – si impegna nel Teatro Civile di Narrazione.

The event is finished.

Data

01 Mar 2022
Expired!

Ora

21:00

Luogo

MILANO - TEATRO PIME
Via Mosè Bianchi, 94, 20149 Milano
Sito web
https://www.teatropime.it/
Categoria