Estate Teatrale Veronese 2025 - 77a edizione

Estate Teatrale Veronese 2025 – 77a edizione

L’ispirazione portata dall’acqua apre le porte a una stagione caratterizzata dal fluire di racconti evanescenti, personaggi plasmabili, sogni intrasmutazione, ma anche portatrice di concrete riflessioni sul patrimonio idrico e le storie dei fiumi. Perché l’Estate Teatrale Veronese sa di rivolgersi ad un pubblico variegato e lo fa articolando proposte di spettacolo dal vivo mirate su vari interessi, compresi diversi stili musicali.

Ben 11 le prime nazionali del ricco cartellone.
Si va dalle opere shakespeariane come Otello diretto da Giorgio Pasotti, Riccardo III firmato da Andrea Chiodi e La Tempesta che vede la regia del gigante Alfredo Arias, ma anche la messa in scena di Rosencrantze Guildenstern sono morti di Tom Stoppard. Tra le prime riservate a classici intramontabili capaci di affrontare con tono ironico e disincantato il rapporto uomo-donna vedremo sul palco del teatro Romano Gli Innamorati di Goldoni con la regia di Roberto Valerio e Lisistrata con Lella Costa e la regia di Serena Sinigaglia, fino alle performance multidisciplinari diffuse in luoghi iconici della città.

Contaminazioni musicali in 10 appuntamenti dall’Europa e dal mondo con i grandi protagonisti della scena artistica, l’incontro con la “meraviglia” grazie a “Pimpa, il musical a pois” firmato da Altan e d’Alò e Les Ballets Trockadero de Monte Carlo; a chiusura l’atteso Bestiario Idrico di Marco Paolini a richiamare, anche dal palcoscenico, l’attenzione sulle urgenze ambientali.

Tra le novità “Planet Shakespeare Academy” un progetto internazionale dedicato ai giovani: formazione, confronto e scambio sulle visioni e pratiche sceniche e sulla percezione dei testi di Shakespeare con Accademie europee da Francia, Regno Unito, Serbia e Macedonia e studenti e neo attori veronesi.

PIANETA SHAKESPEARE E L’ELEMENTO ISPIRATORE 2025: L’ACQUA

Il festival – in programma dal 27 giugno al 22 settembre al Teatro Romano di Verona, da cui si estende poi a coinvolgere altri siti della città scaligera – spicca per la qualità della sua proposta nel segno del grande drammaturgo inglese e di quell’elemento del “Planetshakespeare” – quest’anno l’acqua – scelto come filo conduttore nella selezione di testi, temi, personaggi archetipici e passioni legati all’opera del “Bardo”, e ancora attualissimi.

Il progetto triennale della manifestazione, delineato dal Direttore artistico uscente Carlo Mangolini, si ispira agli stati della materia di cui è composto il pianeta-mondo shakespeariano, acqua, terra e aria, e trova nell’elemento liquido – sinonimo di mutamento e adattabilità alle differenti forme – il riferimento per l’edizione 2025.

La fluidità dell’acqua apre, anche nell’universo del Bardo, a storie mobili, oniriche, di transizione e cambiamento, a tratti poco ancorate alla realtà; a personaggi che si adeguano al contesto e alla situazione, che assumono la forma che offre loro lo sguardo di ogni singolo spettatore; apre a situazioni altalenanti di calma e agitazione e in generale alle “contaminazioni” – come nella proposta musicale e nei confronti internazionali dell’Academy – e alle miscele più ardite e inattese.

ESTATE TRA LE ARTI

Si partirà a giugno con la sezione del cartellone dedicata alle Contaminazioni musicali di generi e luoghi; luglio sarà il mese del Festival Shakespeariano con quattro importanti debutti che ridanno vita a personaggi immortali dell’opera del grande artista inglese: Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard (3 e 4) Otello (10-11), Riccardo III (17-18) e La Tempesta (24 e 25). La vocazione shakespeariana andrà ad espandersi, grazie al progetto ETV in Town, anche nella suggestiva location del Parco della Provianda al Bastione delle Maddalene con tre prime nazionali; agosto si concentrerà su danza e teatro musicale per dialogare con il pubblico Della Meraviglia; mentre settembre trarrà ispirazione dai temi del classico, che riverberano in Settembre Classico sia nel teatro antico che in quello goldoniano.

Finale dedicato alle riflessioni che l’Estate Teatrale Veronese intende proporsi nel prossimo triennio, a chiusura delle stagioni, sulle emergenze ambientali che minacciano il nostro pianeta-mondo: Marco Paolini, in prima nazionale, ci apre lo sguardo sul Bestiario Idrico.

I PROTAGONISTI
Sono tantissimi i protagonisti di questa 77a edizione dell’Estate Teatrale Veronese. A calcare il palco del prestigioso Teatro Romano che dal I secolo a. C. è destinato a trascinare il pubblico nel magico mondo degli spettacoli, saranno: Francesco Pannofino grande interprete cinematografico, televisivo e teatrale e tra i più acclamati doppiatori italiani, gli istrionici Francesco Acquaroli e Paolo Sassanelli, Giacomo Giorgio conosciuto dal grande pubblico per la serie cult “Mare fuori”, Giorgio Pasotti artista tra i più apprezzati della sua generazione, qui anche in veste di regista, la straordinaria Maria Paiato, Graziano Piazza che nella sua prestigiosa carriera ha lavorato in ruoli da protagonista con i più grandi registi della scena internazionale, Claudio Casadio che si esibisce nei palcoscenici dei principali teatri italiani ma anche europei recitando in italiano, francese e spagnolo, la beneventana Loredana Giordano, Lella Costa amatissima per il suo umorismo intelligente, appassionata attivista e voce inconfondibile e il funambolico Marco Paolini. Ma anche “Pimpa” la famosa cagnolina a pois uscita dalla penna di Altan sarà sul palco dell’antico teatro, così come i famosissimi e divertenti Trocks.

La città sarà animata anche dall’istrionico Luca Scarlini in una Soirée dedicata a Renato Simoni il grande critico e intellettuale cui si deve nel 1948 la nascita dell’Estate Teatrale Veronese, dai danzatori di Ersiliadanza di Laura Corradi e dalla coreografa Marcella Galbusera con Arte3 e il suo progetto di comunità.

Sul lato musicale, attesi a Verona artisti di primo piano, espressione di mondi e sensibilità diversi che in questo “ambiente” liquido si compenetrano perfettamente: la statunitense Cat Power, Paolo Fresu con Richard Galliano e Jan Lundgren creatori di quello che ormai viene definito il “Sound of Europe”, Stefano Bollani con il percussionista indiano Trilok Gurtu, dall’Inghilterra Max Richter così come Jack Savoretti, il pluripremiato Simone Cristicchi, i “Calibro35” con Tommaso Colliva, Massimo Martellotta, Enrico Gabrielli e Fabio Rondanini; quindi Goran Bregovic uno dei più celebri musicisti e compositori balcanici che si esibirà con The Weedding & Funeral Band, Gaia che arriva a Verona dal successo ormai virale di Sanremo, e Irene Grandi che sul palco del Teatro Romano di Verona celebrerà il suo trentennale.

IL CARTELLONE

LA MUSICA
L’apertura dell’Estate Teatrale Veronese è affidata dunque alla musica e ai famosissimi artisti che saliranno sul palcoscenico del Teatro Romano.

Contaminazioni Musicali nasce come occasione per far convivere esperienze diverse edistinte quali rock, pop, indie, jazz e world music.

Atmosfere che portano con sé influenze, storie, racconti distanti tra loro, raccolti all’interno di un cartellone in grado di regalare serate ricche di maestria e di emozioni. 10 appuntamenti che arrivano dall’Europa e dal Mondo.

IL TEATRO
L’attualità di Shakespeare, l’universalità dei sentimenti che i suoi testi riescono a sondare nelle mille sfaccettature dell’animo umano, la creazione di personaggi archetipici e mitici come è stato per il teatro greco, ma anche il linguaggio ricchissimo e polivalente dei suoi testi e dei suoi dialoghi, rendono il teatro del drammaturgo inglese tanto universale quanto necessario e soprattutto mai scontato.

Così il Festival Shakespeariano – che da 77 anni rinnova il legame di Verona con l’autore che l’ha resa famosa nel mondo in Romeo e Giulietta, La Bisbetica domata e I due gentiluomini di Verona – continua a offrire occasioni sempre nuove, grazie alla qualità delle produzioni proposte, per riflettere attraverso il Bardo su noi stessi, sul mondo, sui grandi eventi e le pulsioni che definiscono l’umanità.

Quattro sono quest’anno i testi di derivazione shakespeariana che verranno messi in scena al Teatro Romano di Verona, tutte prime assolute, storie “liquide” secondo il filo conduttore di questa stagione, capaci di mutare forma in base agli spettatori che le devono contenere, laddove l’acqua in Shakespeare è spesso associata all’emozione, alla purificazione o al cambiamento; ma può anche simboleggiare il pericolo, il caos e la distruzione.

Il sipario si apre il 3 e 4 luglio su quello che è ormai “un classico nel classico” che usa i toni della commedia e del paradosso: Rosencrantz E Guildenstern Sono Morti l’esilarante tragicommedia scritta dall’inglese Tom Stoppard a partire da due figure minori dell’Amleto di Shakespeare. Personaggi che incarnano perfettamente l’idea di un mondo liquido, a partire dalla totale insensatezza del loro agire e dal palleggiare dei loro dialoghi, resi ancora più esilaranti dal talento caleidoscopico di Francesco Pannofino, affiancato da Francesco Acquaroli e Paolo Sassanelli, e dalla regia di Alberto Rizzi, che ricorre alla Commedia dell’Arte per esaltare ulteriormente la potenza comica dell’opera di Stoppard, senza rinunciare alla ricchezza filosofica ed emotiva del testo originale.

Il secondo titolo, in programma il 10 e l’11 luglio, è Otello nella traduzione del testo shakespeariano di Dacia Maraini con protagonisti il giovane e promettente Giacomo Giorgio, già interprete di serie cult come “Mare fuori”, e Giorgio Pasotti (qui anche in veste di regista). La versione del più celebre dramma della gelosia esplora le passioni umane attraverso la lente della violenza di genere: Otello appare l’emblema della tenace aspirazione maschile al possesso della donna, al dominio prevaricante, ed emergono i temi fin troppo attuali della misoginia, del controllo e della discriminazione che permeano i rapporti tra uomo e donna, oggi come allora.

Le antiche pietre del Teatro Romano faranno da sfondo, il 17 e il 18 luglio, a uno dei più celebri drammi storici in cui Shakespeare analizza il desiderio di potere e tradimento, evidenziando la complessità dell’animo umano e il mistero del male. RICCARDO III è l’emblema dello sconfinamento del potere nelle libertà e nei diritti dei singoli e delle loro comunità, l’archetipo di una malvagità feroce unita a un’intelligenza assoluta. La particolarità dell’allestimento presentato a Verona con la regia di Andrea Chiodi è la scelta di affidare il ruolo del protagonista a una donna, un’attrice straordinaria come Maria Paiato, recuperando un’antica tradizione che ha visto spesso corpi femminili incarnare questo personaggio che è la quintessenza del male anche nel rapporto di poteree sercitato sulle donne nella storia.

Un ribaltamento di prospettiva attraverso la fluidità di genere.

L’ultimo appuntamento del Festival intitolato specificamente al Bardo nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese sarà il 24 e 25 luglio con La Tempesta la cui regia è affidata a una delle più prestigiose firme internazionali, Alfredo Arias, autore di spettacoli effervescenti, animati da un’ironia ora tenera ora folle e da un umorismo grottesco e paradossale. Arias torna a dirigere dopo 40 anni il testo shakespeariano ricco di simbolismi, in cui l’acqua diventa davvero l’elemento della metamorfosi, del movimento incessante e della perdita di riferimenti certi. Shakespeare scaraventa i suoi personaggi sulla misteriosa “Isola di Prospero” qui interpretato da Graziano Piazza: un mix sorprendente di sogno, realtà, magia, illusioni e follia, in un mondo bizzarro in cui nulla è ciò che sembra, ma tutto è reale.

Ancora teatro sul finire dell’estate con Settembre Classico, che riproporrà la formula vincente della passata edizione con un testo antico e una commedia goldoniana. Fondazione INDA porterà dal Teatro Greco di Siracusa la Lisistrata di Aristofane diretta da Serena Sinigaglia e con una travolgente Lella Costa perfetta nel ruolo della rivoluzionaria protagonista risoluta nel far cessare la guerra voluta dagli uomini, promuovendo anche uno sciopero collettivo del sesso; mentre Claudio Casadio e Loredana Giordano saranno tra i protagonisti de Gli Innamorati di Carlo Goldoni: prima nazionale con la regia di Roberto Valerio che rilegge con una scenografia contemporanea e costumi moderni la famosa commedia, mostrando l’attualità del tema delle pene amorose.

Immagine in evidenza
Ersiliadanza

Data

27 Giu 2025 - 22 Set 2025

Maggiori informazioni

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Luogo

VERONA - TEATRO ROMANO DI VERONA
Rigaste Redentore, 2, 37129 Verona

Luogo 2

VERONA - VARIE SEDI
37121 Verona
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